giovedì 28 maggio 2020

~La batteria al grafene~

Abbiamo illustrato nel post precedente, attraverso un video, le fantastiche e innumerevoli qualità del grafene. Sono molte le sue applicazioni, ma oggi vi illustrerò un'invenzione tutta italiana, la batteria al grafene.

Viviamo in un periodo in cui ci si preoccupa dell'impatto ambientale che le nostre azioni hanno. Ma com'è che un'invenzione epocale è stata quasi ignorata? Oggi giorno chi non usa batterie agli ioni di litio? Ovviamente c'è da sapere che esse hanno molte controindicazioni. A partire dall'estrazione, che causa disagi alle popolazioni che vivono nei dintorni, e fino ad arrivare allo smaltimento, che è particolarmente inquinante dato che il catodo che permette a queste batterie di funzionare è composto da cobalto.

Da ciò parte l'invenzione del primo prototipo di batteria al grafene, presentato dall'IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), prodotto a Genova e presentato al Mobile World Congress di Barcellona nel 2018. Inoltre è utile precisare che il grafene viene prodotto direttamente dall'IIT, tramite un processo di esfoliazione brevettato dall'istituto.
Sappiamo già da cosa deriva il grafene, perciò siamo certi che esso ha un impatto ambientale praticamente nullo ed è possibile smaltirlo nell'ambiente senza alcuna controindicazione. 

Nello specifico il prototipo italiano è stato prodotto sovrapponendo due fogli di grafite, due membrane porose a base di grafene (dello spessore di un atomo, quindi sottilissime) e una membrana di polimeri imbevuta di un liquido elettrolita. Non occorre quindi alcuna sostanza rara o raffinata e non si arreca alcun danno all’ambiente né nella produzione né nello smaltimento.


Supercondensatore al grafene di IIT.

Per coloro che tengono al pianeta, ma vogliono che la batteria al grafene sia il più efficiente possibile, o quantomeno migliore alla precedente, possono star certi che essa presenta numerose qualità.
Per iniziare le batterie al litio hanno un tempo di ricarica elevato, mentre i prototipi di batteria al grafene hanno evidenziato un tempo di ricarica di pochi minuti. La caratteristiche più ottimale è che queste batterie non hanno evidenziato alcun segno di degradazione, neanche dopo 30 mila cicli di ricarica completa, a differenza di quelle al litio, le cui capacità si riducono a partire dalle 400 ricariche.

Ma se questa invenzione è cosi strabiliante perché non si attua una produzione di batterie di grafene?

Purtroppo l'unico svantaggio è che non esiste un processo industrializzato di produzione, infatti essa ha un costo molto elevato. Si spera dunque che negli anni si comprenda il suo potenziale e si attui una produzione redditizia in tutto il mondo.


Dongxu G King Battery
La cinese Dongxu Optoelectronics ha presentato la prima batteria al “grafene “ del mondo.

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