martedì 26 maggio 2020

~Affective Computing~

Rosalind Picard, studioso e inventore, fu la prima a parlare di Affective Computing ovvero macchine (computer) capaci di riconoscere, esprimere e comunicare emozioni o stati d’animo.

Ma cos'è l'Affective Computing?
Esso consiste nell’interazione tra uomo e computer che si verifica nel momento in cui un dispositivo elettronico risulta essere in grado di rilevare e rispondere in modo appropriato alle emozioni derivanti da uno stimolo umano esterno. Una macchina che mostra questa abilità potrebbe essere fondamentale nel trarre informazioni inerenti a diversi aspetti emotivi, quali espressioni del viso, postura, gesti, linguaggio, variazioni di temperatura corporea, etc.


pag. 27 Telegraph Magazine.


In un articolo del 1995 Picard esordisce dicendo che «the affective computers should not only provide better performance in assisting humans, but also might enhance computers’ abilities to make decisions». Se la prima parte della frase invita a immaginare macchine super efficienti che migliorano la qualità della vita umana, la seconda affermazione è decisamente spiazzante, perché porta in campo scientifico la capacità di una macchina di prendere decisioni e di farlo sulla base di una componente emotiva. Picard ribadisce che il suo scopo è progettare “Affective Computers” per migliorare l’esperienza umana, in particolare per trovare nuovi modi di curare e prevenire la depressione, aiutare le persone con bisogni speciali a fronteggiare le sfide della comunicazione interpersonale, rendere più piacevole l’interazione con le macchine nella normale vita lavorativa.



Reading Emotions Through Affective Computing

Per saperne di più su Rosalind Picard: web.media.mit.edu

Sitografia:



Nessun commento:

Posta un commento