martedì 2 giugno 2020

STEP #25 ~la fine, o solo un nuovo inizio?~

Siamo, purtroppo, giunti alla fine di questo percorso, cioè approfondire il significato della nostra azione, inventare, a partire da ambiti letterari e artistici fino ad arrivare alle future invenzioni tecnologiche.

Riepiloghiamo, allora, il nostro viaggio.

Come ogni inizio si è dovuto capire il significato etimologico della parola, o meglio ancora il suo peso nelle altre lingue. Siccome necessitiamo di associare ad ogni parola un’immagine ho ideato un image symbol. Per scoprire il vero senso dell’inventare si è cercato di ricorrere alla mitologia, con Dedalo, abile inventore, e suo nipote Perdix, che dimostra un ingegno strabiliante.

Ma come si insinua il verbo inventare nel mondo? Sono molte le pubblicità che spingono l’uomo a protrarsi verso l’innovazione, come l’Edison Channel (chi è Thomas Alva Edison?) , che ripropone 150 anni di avanguardia, Microsoft che sprona le giovani donne ad essere ricordate per il loro intelletto e non semplicemente per la loro bellezza, e infine Cupertino, che con il suo spot pubblicitario rivisita inventori che nonostante il mondo gli dicesse "è impossibile", loro ci stavano già riuscendo. Non solo le pubblicità ci parlano di inventare, ma anche i fatti di cronaca, seppur nascoste sono molte le persone che tutt’oggi inventano e fanno progredire il mondo. Inutile dire che sono molti anche i film in cui si raccontano le vite di menti geniali, come in The Social Network in cui si parla della nascita di Facebook per merito di Zuckemberg. Mark ha rivoluzionato le nostre vite, in modo positivo o negativo qualsivoglia, ma è riuscito sicuramente a migliore la vita di sua moglie con la Sleep Box.

Sono molti coloro che vanno alla ricerca del significato di inventare, e chi lo reinventa con la poesia, come in No Leader, Please di Charles Bukowski.

Ovviamente a noi interessa anche l’ambito tecnologico delle invenzioni. Da quando se ne ha memoria l’uomo ha inventato per migliore la sua vita. A partire dalle attività agricole, e quindi per alleggerire il lavoro, ha inventato la ruota, l’aratro, l’acquedotto. Ma i bisogni dell’essere umano non si fermano e c’è la necessità di allargare l’orizzonte, da qui la nascita della bussola, successivamente dell’astrolabio. Arriviamo poi al 1700, con la macchina a vapore di Watt, al 1800 col motore Diesel, fino ad arrivare al 1900, con l’invenzione di ENIAC. Inoltre è utile precisare che ogni scoperta per essere attuabile dev’essere brevettata e approvata dall’ufficio brevetti.

Abbiamo associato al verbo un image symbol, ma è corretto associare anche un valido protagonista, Guglielmo Marconi, che è forse il più grande inventore che l’Italia abbia mai avuto, di cui ho riportato anche le sue invenzioni.
Ma inventare da dove deriva? Come può l’uomo immaginare, elaborare e creare? La risposta è molto semplice: pensando. Allora perché non risalire e approfondire le scienze cognitive, attraverso le quali si studia la mente in quanto sistema pensate. A tal proposito ho ritenuto interessante parlare dell’Affective Computing.
Si è parlato delle invenzioni dai secoli a.C. al 1900, ma cosa succede oggi? Viviamo in un pieno sviluppo tecnologico, che ci permette di avere qualsiasi comodità, ma a che prezzo? Con il nostro inquinamento stiamo distruggendo il mondo, ed è allora invenzioni come quelle dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), tra cui la batteria al grafene (materiale simbolo del blog), che nel loro piccolo migliorano l’ambiente.

Il tutto viene sintetizzato attraverso un abbecedario e una mappa concettuale.

sabato 30 maggio 2020

STEP #22 ~inventare nel futuro~

Cosa ci riserva il futuro? Soprattuto quale invenzioni cambieranno la nostra vita?

Chi ancora oggi non ha sentito parlare dell'imprenditore e inventore sudafricano Elon Musk? Direi che è quasi impossibile non aver letto una notizia in merito.
Co-fondatore di Pay-pal, mente dietro Tesla e SpaceX. Cosa riserva per il futuro?

Invenzione del tutto innovativa, prevista in futuro in Italia, è l'Hyperloop.

Se dicessi "Andremo da Milano a Roma in 45 minuti" direste "Pazza". Eppure questa idea folle di Elon Musk permetterà di velocizzare i trasporti, il cui costo in Italia sarà pari a un biglietto di un treno ad alta velocità o al massimo di uno aereo. Dunque, "Milano-Roma?" direi intorno ai 100€.



Il tragitto di Hyperloop in Italia.


Il beneficio non si riduce al risparmio di tempo, ma l'Hyperloop non emette CO2, le cui emissioni nel nostro paese sono circa dell'11.8%. 

In cosa consiste questa strabiliante invenzione?

"Tutto si concentra intorno a una serie di cabine mono e biposto installate dentro contenitori più grandi, una sorta di vagoni che prendono il nome di pod, spinti da un motore elettrico che non necessita di carburante di alcun tipo. Questi viaggiano all'interno di tubi sopraelevati sollevati a circa 60 metri da terra. Tramite un movimento simile a quello della lievitazione magnetica, le capsule si muovono senza mai toccare le superfici dei canali, galleggiando a mezz'aria. In assenza di binari e strade si può raggiungere una velocità di circa 1.220 km/h.".

Fonte: panorama.it



Hyperloop del futuro.

Sitografia:
➢ https://www.panorama.it/hyperloop-italia-tutto-quello-che-sappiamo-sul-mezzo-di-trasporto-del-futuro

venerdì 29 maggio 2020

STEP #21 ~brevetti per Inventare~

Ogni invenzione richiede un brevetto. Allora andiamo a illustrarne qualcuno.



Lampada elettrica.

Descrizione brevetto lampada elettrica.


Apparato per la trasmissione elettrica di Nikola Tesla:

Apparato per la trasmissione dell'energia elettrica.

giovedì 28 maggio 2020

~La batteria al grafene~

Abbiamo illustrato nel post precedente, attraverso un video, le fantastiche e innumerevoli qualità del grafene. Sono molte le sue applicazioni, ma oggi vi illustrerò un'invenzione tutta italiana, la batteria al grafene.

Viviamo in un periodo in cui ci si preoccupa dell'impatto ambientale che le nostre azioni hanno. Ma com'è che un'invenzione epocale è stata quasi ignorata? Oggi giorno chi non usa batterie agli ioni di litio? Ovviamente c'è da sapere che esse hanno molte controindicazioni. A partire dall'estrazione, che causa disagi alle popolazioni che vivono nei dintorni, e fino ad arrivare allo smaltimento, che è particolarmente inquinante dato che il catodo che permette a queste batterie di funzionare è composto da cobalto.

Da ciò parte l'invenzione del primo prototipo di batteria al grafene, presentato dall'IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), prodotto a Genova e presentato al Mobile World Congress di Barcellona nel 2018. Inoltre è utile precisare che il grafene viene prodotto direttamente dall'IIT, tramite un processo di esfoliazione brevettato dall'istituto.
Sappiamo già da cosa deriva il grafene, perciò siamo certi che esso ha un impatto ambientale praticamente nullo ed è possibile smaltirlo nell'ambiente senza alcuna controindicazione. 

Nello specifico il prototipo italiano è stato prodotto sovrapponendo due fogli di grafite, due membrane porose a base di grafene (dello spessore di un atomo, quindi sottilissime) e una membrana di polimeri imbevuta di un liquido elettrolita. Non occorre quindi alcuna sostanza rara o raffinata e non si arreca alcun danno all’ambiente né nella produzione né nello smaltimento.


Supercondensatore al grafene di IIT.

Per coloro che tengono al pianeta, ma vogliono che la batteria al grafene sia il più efficiente possibile, o quantomeno migliore alla precedente, possono star certi che essa presenta numerose qualità.
Per iniziare le batterie al litio hanno un tempo di ricarica elevato, mentre i prototipi di batteria al grafene hanno evidenziato un tempo di ricarica di pochi minuti. La caratteristiche più ottimale è che queste batterie non hanno evidenziato alcun segno di degradazione, neanche dopo 30 mila cicli di ricarica completa, a differenza di quelle al litio, le cui capacità si riducono a partire dalle 400 ricariche.

Ma se questa invenzione è cosi strabiliante perché non si attua una produzione di batterie di grafene?

Purtroppo l'unico svantaggio è che non esiste un processo industrializzato di produzione, infatti essa ha un costo molto elevato. Si spera dunque che negli anni si comprenda il suo potenziale e si attui una produzione redditizia in tutto il mondo.


Dongxu G King Battery
La cinese Dongxu Optoelectronics ha presentato la prima batteria al “grafene “ del mondo.

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #20 ~la materia dell'inventare~

Nel 2004 venne scoperto per caso il grafene. Ma quale invenzione non è del tutto casuale?

Il grafene è un materiale a 2D: un foglio di carbonio dello spessore di un atomo. La sua scoperta è valsa il premio Nobel del 2010 e sta invadendo tutti i campi della tecnologia, dall'elettronica all'aeronautica, dalla medicina all'esplorazione spaziale.

Ecco perché è il materiale che cambierà il futuro:


Per saperne di più: technogym.com

Sitografia:

martedì 26 maggio 2020

~Affective Computing~

Rosalind Picard, studioso e inventore, fu la prima a parlare di Affective Computing ovvero macchine (computer) capaci di riconoscere, esprimere e comunicare emozioni o stati d’animo.

Ma cos'è l'Affective Computing?
Esso consiste nell’interazione tra uomo e computer che si verifica nel momento in cui un dispositivo elettronico risulta essere in grado di rilevare e rispondere in modo appropriato alle emozioni derivanti da uno stimolo umano esterno. Una macchina che mostra questa abilità potrebbe essere fondamentale nel trarre informazioni inerenti a diversi aspetti emotivi, quali espressioni del viso, postura, gesti, linguaggio, variazioni di temperatura corporea, etc.


pag. 27 Telegraph Magazine.


In un articolo del 1995 Picard esordisce dicendo che «the affective computers should not only provide better performance in assisting humans, but also might enhance computers’ abilities to make decisions». Se la prima parte della frase invita a immaginare macchine super efficienti che migliorano la qualità della vita umana, la seconda affermazione è decisamente spiazzante, perché porta in campo scientifico la capacità di una macchina di prendere decisioni e di farlo sulla base di una componente emotiva. Picard ribadisce che il suo scopo è progettare “Affective Computers” per migliorare l’esperienza umana, in particolare per trovare nuovi modi di curare e prevenire la depressione, aiutare le persone con bisogni speciali a fronteggiare le sfide della comunicazione interpersonale, rendere più piacevole l’interazione con le macchine nella normale vita lavorativa.



Reading Emotions Through Affective Computing

Per saperne di più su Rosalind Picard: web.media.mit.edu

Sitografia:



STEP #19 ~nella scienza applicata~

Inventare significa ideare, formulare nuove idee per un prodotto.

Noi siamo esseri pensanti e come tali siamo dotati di un sistema che ci permette di creare e immaginare cose nuove.
Alla base di questo processo vi sono le scienze cognitive, termine con cui si intende un’area interdisciplinare in cui si studia la cognizione della mente in quanto sistema pensante, nonché le sue diverse funzioni.



Esse nascono negli anni ’50, quando i ricercatori, afferenti a diversi ambiti disciplinari, cominciarono a sviluppare teorie sul funzionamento della mente partendo da rappresentazioni complesse, elaborazione di simboli e da procedure di computazione e calcolo.

Rappresentazione cervello umano.

L'assunto di base da cui le scienze cognitive partivano era che la mente umana fosse un elaboratore di informazioni, come il computer, e le ricerche messe a punto in questo ambito avevano lo scopo di individuare modelli di elaborazione dell’informazione sperimentalmente riproducibili, da cui inferire modelli generali di funzionamento altamente realistici.

Per alcuni studiosi è possibile descrive la scienza cognitiva come composta di cinque discipline:

Scienze cognitive e apprendimento dell'inglese
Schema discipline della scienza cognitiva.

Il maggior impatto a livello tecnologico e inventivo si ha nell'informatica, infatti sono molte le invenzioni e le ricerche avanzate affinché si potesse creare un automa in grado di simulare in forma computazionale il funzionamento della mente, ad esempio come risolvere un problema partendo da processi inferenziali.




Tra i tanti programmi ideati molto importante è il programma DENDRAL realizzato da Ed Feigenbaum, Bruce Buchanam e Joshua Lederberg, capace, partendo dalle informazioni derivanti dalla massa molecolare ricavate da uno spettrometro, di ricostruire la struttura di una molecola. Questo programma fu quindi il primo che si basava su un uso intensivo della conoscenza, ovvero evidente esperienza in un determinato scenario di applicazione.


Picture
Algoritmo base di DENDRAL.

Nel 1992 però si mette in evidenza come i programmi di intelligenza artificiale utilizzati per i computer manchino della capacità di individuare l'intenzionalità dei fenomeni mentali. Allora subentra la Psicologia cognitiva, che è in grado di spiegare cosa accade nella mente umana a livello di pensieri, ragionamento ed emozioni.

Per saperne di più: inPsiche.it

Sitografia:
➢ https://www.centrodiurno.org/notizie/handicap-e-psicologia-i-disturbi-cognitivi.html
➢ https://blog.7speaking.com/it/scienze-cognitive-e-apprendimento-dellinglese
➢ https://expertsystem101.weebly.com/dendral.html

lunedì 25 maggio 2020

STEP #18 ~nella cronaca~

In questi ultimi mesi ogni mezzo di telecomunicazione ci inonda di fatti sul virus che sta dilaniando il paese. Ma è in questi fatti di cronaca che si riscoprono invenzioni utili a migliorare la nostra condizione attuale.
Maschere facciali da snorkeling, trasformate in maschere C-PAP per terapia sub-intensiva per l’emergenza del Coronavirus! Questa è la straordinaria invenzione di Cristian Fracassi e del suo team.

"La mashera da snorkeling diventa uno strumento salvavita per i malati di Coronavirus negli ospedali. Il tutto grazie a Krea Italy, una startup leader nel settore di stampa 3D nelle Marche, in provincia di Ancona.
"Siamo pronti - assicurano dalla startup - ad aderire al progetto di Isinnova di Cristian Fracassi, l’ingegnere balzato all’onore delle cronache mondiali per aver ingegnerizzato e poi stampato una valvola necessaria ai respiratori dell’ospedale di Chiari. Ma Isinnova non si è fermata a questo".



La Repubblica: "Coronavirus, maschera da sub convertita in respiratore con stampa 3d: Tutti le possono stampare".

Sitografia: